Pare che sia andata così. Solange Knowles, la-sorella-di, va a sentire i Kraftwerk e le tirano addosso un lime smangiucchiato. Con gli amici beve qualcosa in un bar vicino e lì qualcuno la chiama negra, la tratta come una prostituta, le tocca i capelli. Il gesto non è solo un’insopportabile invasione della privacy. Secondo Solange, è un segno di razzismo: toccare i capelli di una donna di colore significa, più meno, violarne l’identità e permettersi di farlo perché si è bianchi. E dopo avere raccontato la cosa sul suo sito, ora la mette in musica in un pezzo prodotto tra gli altri da Dave Sitek (TV on the Radio). Il tono soul-chic quasi regale, l’eleganza e la classe sono la migliore risposta. «Non toccarmi i capelli» diventa un’affermazione di orgoglio razziale.
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