Questa è una canzone su un uomo talmente potente da alimentare un reattore nucleare con la parte sinistra del cervello. Uno che quando toglie la camicia fa urlare le ragazze. E no, non si tratta di Bruce Springsteen. Seriamente, solo Randy Newman poteva scrivere una canzone siffatta su Vladimir Putin, una cosa da cheerleader dell’età del jazz, con un tocco orchestrale alla (occhio al name-dropping a vanvera) Shostakovich. A metà strada Newman s’infila nel cervello del leader sovietico e ne indovina i pensieri, persino i dubbi. Pochi giorni fa il Corriere ha scritto come se niente fosse che la Russia si prepara alla guerra con l’Occidente: che fortuna, abbiamo la colonna sonora. Pss, non ditelo in giro, ma pare che Randy si sia ispirato a questa qua.