Moby: l’uomo che negli anni Novanta ci ha fatto scoprire che era possibile ascoltare dance music senza patire di sensi di colpa, salvo poi capire che si trattava dei prodromi del big beat; che ha campionato tutto e tutti, venduto qualche milione di dischi, abbracciato il veganesimo e reso la sua una delle pelate più iconiche del music biz (non credete a chi sostiene che il tofu faciliti la ricrescita dei capelli). Ebbene, Moby a 51 anni va avanti tornando indietro di qualche casella, tra ’80 e ’90, e Are You Lost… è proprio lì, in zona new wave / ebm / future pop (dai New Order ai Covenant, verrebbe da dire); senza contare l’auto-citazione, perché alla fine ‘sti suoni e ‘sti ritmi Moby li ha sempre avuti. Per l’occasione dell’uscita del nuovo disco, si è pure inventato un coro — The Void Pacific Choir — che in realtà non esiste, perché dietro la musica di Moby c’è sempre solo Moby. E il suo computer, ça va sans dire.
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