Mac Miller segue lo “zio” Eminem in molte cose, dall’eccellere nel rap bianco che sa di nero alla passione per l’alcol, gli arresti per droga e le donne. Ha sfornato di fresco un album stupefacente intitolato The Divine Feminine, un’ode all’eterno femmineo che cancella in un attimo decenni di sessismo del mondo hip-hop. Dang! è un atto d’amore dell’uomo per le donne che sono amanti, consigliere e maestre e nei confronti delle quali Mac Miller prova un attonito senso di ammirazione. E se Anderson .Paak continua a ripetere ossessivamente «Non posso continuare a perderti per tutte queste complicazioni» in un groove sofisticato che mescola R&B, linee jazzy e hip-hop, Mac Miller lascia l’antica dedizione al lean e alla bottiglia per mettere in rima le contraddizioni del rapporto a due, senza mai cadere nel mieloso romanticismo (si dice per dire): «Accendo il motore, devo riassettarlo, io mi nutro solo di pussy, sono gli altri ad aver bisogno di cibo».
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