Coloro che fanno i critici musicali di mestiere usano anche definizioni come «retro rock misto a hair metal» per descrivere gruppi come gli Scorpion Child. Meriterebbero il patibolo (i giornalisti, non la band). Vabbè: bisognava pur etichettare in qualche modo la ondata di giovani capelloni che, negli ultimi anni, si è buttata spudoratamente sul rock duro dei 70s — a livello sonoro ed estetico. Noi ce la caviamo così: in media, quelli tedeschi e scandinavi sono carini ma trascurabili, mentre quelli inglesi e statunitensi sono molto più veraci e interessanti. Gli Scorpion Child provengono dal Texas e qui omaggiano degnamente i Deep Purple e i Rainbow, mica bazzecole. La loro tenuta sulla lunga distanza di un intero disco o concerto rimane incerta, ma intanto possiamo accontentarci.