La favola della settimana sulla fine dell’innocenza la raccontano Sean Lennon e Les Claypool e prende spunto dalla storia di Bubbles, lo scimpanzé nato in un laboratorio del Texas e adottato da Michael Jackson. I due sembrano intenzionati a farci tornare indietro nel tempo: il testo dice 1983, la musica urla 1967, quando non esistevano confini fra prog e psichedelia — non c’erano neanche quei generi come li avremmo codificati poi, ma il concetto l’avete capito. Quando Lennon fa i coretti ricorda papà, ma dentro c’è anche un po’ dell’innocenza freak di Syd Barrett. La canzone parte di un album che si chiude con una canzone intitolata «Nello spazio non c’è biancheria intima». Come diceva il professor Fontecedro: cosmico!
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