«Fast food films, fast food music, fast food politics, fast food ideology». Il blues post moderno lo canta un ragazzo londinese chiamato Lookman Adekunle Salami che mette assieme linee poetiche, intermezzi gospel, un ritornello pop. E tutto registrato con grande semplicità — l’intero album di debutto è stato inciso in una settimana — usando gli strumenti che tutti danno per finiti, chitarra elettrica, basso, batteria. Il rock si riprende il potere della parola. «Voglio usare la musica del passato per parlare del presente». L’hai detto, fratello.
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