Mai nessuno aveva affrontato il tema della medicalizzazione della società in questa maniera. Il rapper di Seattle rende omaggio a un amico morto per overdose di farmaci. Si tirano in ballo le multinazionali, ma non è un saggio di Naomi Klein e quando arriva il ritornello di Leon Bridges siamo tutti in paradiso, anche se si canta l’inferno: «La prego, dottore, mi dia una dose di sogno americano».