Dopo undici anni, Tom Barman e soci sono di nuovo tra noi a ricordarci che, per quanto sia bello diventare grandi, il prenderne effettiva coscienza è un processo che non può prescindere da una piccola botta di sana nostalgia. Non ditelo però all’ex batterista degli Slayer, e soprattutto alla sua attuale moglie, che della storia coniugale del marito non vuole saperne, e anzi lo porta a esplorare territori bluseggianti in cui risulta complicato infilare qualche mitragliata di doppia cassa.
Rimanendo in ambito di corsi e ricorsi storici più o meno metallari, Paulo Jr. (storico bassista dei Sepultura) prova a ributtare la musica pesante in politica, mentre John Diva e i suoi Rockets of Love prendono la direzione completamente opposta, quella del disimpegno totale e anacronistico, in perfetto stile Sunset Strip: macchine ad alta cilindrata, ragazze in bikini e alcol a fiumi. Gli Ocean, dal canto loro, non si lasciano tentare né dai comizi né dai piaceri della carne e sciorinano l’ennesimo – bellissimo e teutonicamente educativo –saggio di geofisica.
Ma non preoccupatevi, anche questa settimana si balla: ci pensano Ron Gallo, i Three Blind Mice e a modo loro (se vi piace il folklore) pure gli Altın Gün. Per il resto, quote rosa rispettate grazie ad Arlo Parks che – con forse troppa leggerezza – libera un purosangue in pieno centro e a Maria Antonietta che ci rassicura: non dobbiamo preoccuparci, il suo è solo un arrivederci.