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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Tre minuti per ballare con gli IDLES, due per salutare Calcutta, cinque per gestire gli attacchi di panico dei Judas Priest

Settimana 39 – con IDLES, Calcutta, Judas Priest, L'Rain, Mélanie De Biasio, Maruja, Sextile, Cece Coakley, Birds Are Indie, KT Gorique & Le Juiice.

Amiconi teneroni

Ballare, innanzitutto. Non lo avreste mai detto, ma tocca a Joe Talbot e soci portare in alto il vessillo della rotazione sexy di bacino, anche se insieme a dei maestri come James Murphy e Nancy Whang degli LCD Soundsystem è tutto più facile. I portoghesi Birds Are Indie invece son più di dieci anni che fanno ballare gli indie-rocker al di là dei Pirenei, e stai a vedere che questa è la volta buona che riescono a sconfinare a oriente. Oppure vi piace srotolarvi lenti su un dancefloor retrowave? In tal caso provate i Sextile (per l’occasione qui in combutta con Izzy Glaudini). E poi Calcutta, che prova a fare il Battisti delle nuove generazioni, ma comunque non rinuncia a un ritornello che fa inevitabilmente muovere il culo.

Se poi ballare per voi significa pogare, tranquilli: c’è anche roba più pesa. I mancuniani Maruja danno schiaffi post-punk: come quello che facevano gli IDLES prima che si mettessero a ballare, appunto. E il buon vecchio Rob Halford che, con i suoi Judas Priest, dimostra che l’hard rock e il metal fatti bene non hanno bisogno di troppe innovazioni.

Se invece siete in un mood più riflessivo, abbiamo per voi Cece Coakley, che cinguetta minuta sopra la dolce chitarrina di Medium Build, o la nostra Mélanie De Biasio, che canta in italiano da Charleroi e fa piangere il cuore.

Il resto è rap/R&B al femminile: KT Gorique e Le Juiice li approcciano con mentalità afropunk, mentre L’Rain li mischia a componenti rock in una ballata psico-acida che gioca con sperimentazioni inattese e accostamenti onirici.

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