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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Dinosauri senza via d'estinzione: Rolling Stones, Orchestral Manoeuvres in the Dark, Ministry

Settimana 33 – con Rolling Stones, JOHN, Marta Del Grandi, Orchestral Manoeuvres in the Dark, Reverend Kristin Michael Hayter, Nouvelle Vague, Ministry, Jorja Smith, Mephisto Walz, Islet.

Millennials Millenari (e milionari)

Non basterebbe il famoso asteroide, per far estinguere certi esemplari dal pianeta del rock. E in fin dei conti è un bene: perché ok le giovani leve più o meno clonate, ma ricordarci da dove il tutto è iniziato – e soprattutto chi lo ha fatto iniziare – è quantomeno doveroso. E allora tanti saluti all’ennesimo (sul serio, abbiamo perso il conto) album di Mick Jagger e soci, alla proto-futuristica creatura di Al Jourgensen, al sempreverde krautpop di Andy McCluskey e Paul Humphreys.

Non che valga qualcosa di molto diverso per i Nouvelle Vague, (non più) ragazzi di una certa età che hanno imbastito una carriera sulle cover di gente più vecchia di loro e continuano su questa falsariga con una nuova loro versione di un altro pezzo di Siouxsie and the Banshees. O per Barry Gavin, deus ex machina dei Mephisto Walz, che, in occasione dell’ultimo singolo, si avvale della collaborazione dei Blue Hour.

Ma non è tutto rughe e capelli bianchi quel che luccica. Parliamo della nostra Marta Del Grandi (ormai in Belgio da un bel po’) che dopo l’ospitata con i Casino Royale torna a fare sul serio da solista, del pop venato di R’n’B di Jorja Smith, del quasi punk di John+John=JOHN o della dolce psichedelia ipnotica degli Islet.

Per finire, tutti in ginocchio con le mani verso il cielo, per ringraziare Nostro Signore insieme a Kristin Hayter, una volta LINGUA IGNOTA, ora novella reverenda alle prese con un gospel ieratico, vibrante e consunto.

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