Spaziare tra avanguardie sonore come se non ci fosse un domani è un’ottima strategia per proteggersi da qualunque attacco in termini di sopravvalutata “coerenza stilistica”. Thurston Moore ne ha fatto una ragione di vita e oggi ha deciso che è tempo di ballate elettriche. Prendiamo e portiamo a casa, dicendo grazie.
Forse meno ad ampio raggio, ma praticamente lo stesso discorso (se non altro in termini di qualità costante) vale per Justin Broadrick, che torna a far coppia con il fido G.C. Green per un nuovo episodio a marchio Godflesh.
Se invece siete in vena di sperimentazioni che abbiano maggiormente a cuore i vostri timpani, a questo giro possiamo offrire il folk galiziano dei Sangre de Muérdago, l’R’n’B tra l’astronomico e l’astrologico di Meshell Ndegeocello, o le irresistibili crepe della voce (interiore e non) di Daniel Blumberg.
Come al solito, poi, copioso il contributo nostrano alla causa: Lucio Corsi si conferma il perfetto incrocio tra David Bowie e Ivan Graziani, i SOAB ci dicono addio con uno dei pezzi migliori della loro carriera, i Frozen Autumn continuano nella loro missione di rendere il synth pop elegantemente dark e i This Eternal Decay in quella di sfumare la darkwave con un’elettronica ruffiana quanto basta.
Ah, infine, per la cronaca, Kip Winger è vivo e lotta ancora insieme a noi. Alla faccia di Lars Ulrich.